giovedì 28 febbraio 2008
mercoledì 27 febbraio 2008
Faresti cadere un bicchiere?
(...) Ho liberato una mano, ho preso un bicchiere e
l'ho spostato sul bordo del tavolo.
"Cadrà" ha detto lui.
"Esatto. Voglio che tu lo faccia cadere."
"Rompere un bicchiere?"
Sì, rompere un bicchiere. Un gesto in apparenza
semplice, ma che implica terrori che non giungeremo
mai a comprendere appieno. Che cosa c'è di sbagliato
nel rompere un bicchiere di poco valore, quando tutti
noi, senza volerlo, abbiamo già fatto la stessa cosa nella
vita?
"Rompere un bicchiere? " ha ripetuto.
"Per quale motivo?"
"Posso spiegartelo, " ho risposto
"ma, in verità, è solo così, per romperlo."
"Per te?"
"No, è chiaro"
Lui guardava il bicchiere sul bordo del tavolo,
preoccupato che cadesse. "È un rito di passaggio,
come dici tu stesso" avrei voluto spiegargli. "È la
cosa proibita. Non si rompono i bicchieri di proposito.
In un ristorante, o nelle nostre case, ci preoccupiamo
che i bicchieri non finiscano sul bordo del tavolo. Il
nostro universo esige attenzione, affinché i bicchieri
non cadano per terrà."
"Eppure," pensavo ancora, "quando li rompiamo senza
volerlo, ci accorgiamo che non è poi tanto grave. Il
cameriere ci dice: "Non ha importanza", ed io non ho
mai visto includere un bicchiere rotto nel conto di un
ristorante. Rompere bicchieri fa parte del caso della
vita e non provoca alcun danno reale: né a noi né al
ristorante né al prossimo".
Ho dato uno scossone al tavolo.
Il bicchiere ha ondeggiato, ma non è caduto.
"Attenta!" ha detto lui, d'istinto.
"Rompi quel bicchiere" ho insistito io.
"Rompi quel bicchiere," pensavo, "perché è un gesto
simbolico. Cerca di capire che io, dentro di me, ho
rotto cose ben più importanti di un bicchiere e ne
sono felice. Pensa alla lotta che divampa dentro di
te e rompi questo bicchiere. Perché i nostri genitori
ci hanno insegnato a fare attenzione con i bicchieri
e coi i corpi. Rompi questo bicchiere, per favore, e
liberaci da questi maledetti preconcetti, dalla mania
che sia necessario spiegare tutto e fare solo quello
che gli altri approvano."
"Rompi questo bicchiere" gli ho ripetuto.
Mi ha fissato negli occhi. Poi, lentamente, ha fatto
scivolare la mano sul piano del tavolo, fino a
toccare il bicchiere. Con un movimento rapido, lo
ha spinto giù. Il rumore del vetro infranto ha
rchiamato l'attenzione di tutti. Invece di
mascherare il gesto chiedendo scusa, lui mi
ha guardato sorridendo e io ho ricambiato
il gesto.
"Non ha importanza" ha esclamato il ragazzo
che serviva ai tavoli. Ma lui non lo ascoltava.
Si è alzato e, mettendomi le mani tra i capelli,
mi ha baciato.
"Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta
e ho pianto" P.Coelho
E' una storia tratta da un libro a cui sono affezionata,
mi è tornata in mente e mi piace l'idea di poterla
condividere. Il titolo non è una provocazione,
don't worry! Ognuno farà le sue considerazioni ; ) ..
Lampost...
Mi piace l'idea che sta alla base di questo fresco blog. Lo trovo un ottimo posto per confrontarsi su argomenti che solitamente si tralasciano durante una bella serata tra amici, dove prevalgono battute e ridacchiate tra un sorso e l'altro.
Per iniziare con il mio primo post, vorrei citare qualcosa a cui la mia mente è rimasta appigliata per un po di tempo ultimamente, l'APPARIRE.
Mi sono accorto, all'età di ormai 21 anni, che molti di noi vivono dietro un guscio, o comunque dietro alla fatidica "maschera"; io stesso non rinnego il fatto che, in presenza di altri e nei vari ambiti in cui scorre la mia vita, cerchi di apparire diversamente, come il classico superuomo privo di difetti e colmo di virtù...Ebbene ho scoperto che, nel momento in cui la tua maschera si stacca dal viso, le tue paure naturali si moltiplicano, in quanto sommate alla paura del giudizio degli altri nei tuoi confronti. Ti senti debole e minuscolo in confronto a chi, d'impatto, t'incute sicurezza e decisione, e sembra anni luce migliore di te.
Come saltare fuori da questa situazione?....bisogna aspettare. E bisogna capire che se siamo cosi c'è un motivo e ci sarà comunque una persona a cui sembri un superuomo...più umano.
Fortunatamente, ho scoperto che con alcuni amici si può parlare delle tue paure, perchè a un certo punto non ce la fai più a tenere tutto dentro..Ed è in quel momento che pensi "sono 20 anni che avevo paura di parlare con qualcuno....20 anni di consigli e aiuti buttati letteralmente al vento". Scopri che la tua mania di imitare gli altri, stare al passo con i tempi, e confrontarti non sono state che enormi stronzate!!! che non hanno fatto altro che nascondere il tuo IO; e qual'è il bello???? che questo IO non sono gli altri che non lo conscono....sei TU!!! incominci a conoscere i tuoi difetti, e scopri che non ti fermi a 10, ma vai avanti a contarli....scopri che gli altri hanno sempre saputo quali erano, e ridacchiavano quando cercavi di nasconderli e di sembrare un altro.
Jack Frusciante era un idiota...ma sopratutto chi era in quel film là...????
Bene, ho finalmente terminato la mia lunga serie di post-esame di coscienza......
Buon post a tutti....
martedì 26 febbraio 2008
Unico e ultimo baluardo di certi valori...
No... ci sto anch'io!
Facciamo discorsi interessanti noi.. questo è il post dei "valori fondamentali", di quelli che dovrebbero avere tutti, chi più chi meno, ognuno nella sua diversità. Valori che a volte non vengono apprezzati ed altre invece vengono addirittura dimenticati. L'idea me l'ha data un amico (che ringrazio per non avermi ostacolata con i diritti di autore). Eccole, le "nostre" virtù:
sincerità.. coerenza, semplicità
serietà (nn nel senso di musi lunghi) e autostima
altruismo.. disponibilità, coscenziosità
rispetto di se stessi e degli altri
eleganza, ordine, rigore .. ed equilibrio
dulcis infundo: avversione totale ad avere la propria dignità, orgoglio e personalità calpestati
Che te ne pare?
Buona la prima
Eccomi qua, il secondo ed ultimo (solo in ordine di tempo,eh...) co-autore di questa follia informatica! Ebbene sì, lo ammetto, è la prima volta che scrivo in un blog: prima d'ora mi ero sempre rifiutato di gettare il mio talento letterario in pasto al vorace popolo di internet, ma alla fine ho ceduto. Giusto perchè so perfettamente che il rischio che questo blog venga letto da persone che non conoscono l'insanità mentale degli autori tende a zero...
Cmq devo ammettere che l'emozione mi sta attanagliando, il cuore batte a mille, le mani mi tremano e non so proprio se riuscirò a finire di scriv
lunedì 25 febbraio 2008
Prima citazione.. inizia PsycoBlog
"Ciascuno di noi si crede "uno" ma non è vero: è "tanti", signore, "tanti", secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi: "uno" con questo, "uno" con quello diversissimi! E con l'illusione, intanto, d'esser sempre "uno per tutti", e sempre "quest'uno" che ci crediamo, in ogni nostro atto. Non è vero!"
(da "Sei personaggi in cerca d'autore" di Luigi Pirandello)